Anche i gatti sono viaggiatori, al pari dei loro cugini cani, le cui storie di ritorno a casa anche dopo aver percorso migliaia di chilometri sono ormai leggendarie. Ma mentre per il cane era una cosa che si dava in un certo senso per scontata, pensare che i gatti possano essere protagonisti di imprese altrettanto eccezionali non è una consuetudine, perché i gatti vengono per lo più considerati meno amici dell’uomo. E’ opinione diffusa che il gatto sia più territoriale, che consideri la casa in cui vive come il suo mondo dove trova un riparo sicuro e la pappa sempre disponibile. Ben diversa è la territorialità del cane che difende il suo territorio e il suo amico umano perché si sente parte integrante della casa e del nucleo familiare.
I gatti sono più abitudinari e non si pensa che possano percorrere centinaia di chilometri per far ritorno a casa. Ma invece succede, anche se con meno frequenza rispetto ai cani, ma è un evento che se pur raro si verifica.
La protagonista della storia è Holly che compie da sola un viaggio di 300 chilometri percorsi in 62 giorni per tornare a casa. Holly, una gattina di quattro anni, si era recata assieme ai suoi amici umani per qualche giorno a Daytona Beach, distante 300 chilometri da casa sua, sempre in Florida. Una notte quei giorni di vacanza si erano trasformati per la gattina Holly in un vero incubo perché, spaventata da dei fuochi di artificio esplosi sulla spiaggia, era scappata e a nulla erano valse le ricerche disperate di Jacob e Bonnie Richter, i suoi amici umani.
Le ricerche si erano protratte per diversi giorni, ma senza esito e alla fine i due sconsolati padroni della gattina si erano rassegnati ad averla persa per sempre. Ma, fortunatamente, avevano fatto i conti senza la tenacia e la voglia di tornare a casa di Holly che, si potrebbe dire un po’ misteriosamente, dopo 62 giorni ricompare nel giardino dei vicini di casa di Jacob e Bonnie Richter, stremata, pelle e ossa, e senza nemmeno la forza d proferire un Miao.
Barb Mazzola, il buon vicino di casa, ha preso Holly e ha pensato bene di portarla dal veterinario che, grazie al microcip, è riuscito a rintracciare i padroni di Holly che hanno potuto così riabbracciare la loro amata gattina.
Una storia a lieto fine a fronte di tante altre che, purtroppo, hanno invece una fine ben peggiore. Non è nemmeno detto poi che i gatti che cercano di tronare a casa non possano essere più di quanti in effetti riescono nell’impresa.
Rispetto ai cani, i gatti sono esposti a pericoli maggiori, hanno meno dimestichezza sul modo di attraversare la strada, per esempio, soprattutto poi se sono sempre vissuti in casa. Un cane, di solito, si sa destreggiare meglio, mentre per i gatti la situazione è decisamente più complicata.
Resta comunque un mistero su come questi amici dell’uomo riescano a trovare la strada di casa anche da distanze per loro molto impegnative. L’istinto che li spinge a intraprendere il viaggio di ritorno con estrema determinazione e a costo di grandi sofferenze è sicuramente molto forte, ma come questo poi diventi possibile è un vero mistero.
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I gatti viaggiatori, un po’ come i cani - mercoledì 16 gennaio 2013 Anche i gatti sono viaggiatori, al pari dei loro cugini cani, le cui storie di ritorno a casa anche dopo aver percorso migliaia di chilometri sono ormai leggendarie. Ma mentre per il cane era una cosa che si dava in un certo senso per ........
Anche i gatti sono viaggiatori, al pari dei loro cugini cani, le cui storie di ritorno a casa anche dopo aver percorso migliaia di chilometri sono ormai leggendarie. Ma mentre per il cane era una cosa che si dava in un certo senso per scontata, pensare che i gatti possano essere protagonisti di imprese altrettanto eccezionali non è una consuetudine, perché i gatti vengono per lo più considerati meno amici dell’uomo. E’ opinione diffusa che il gatto sia più territoriale, che consideri la casa in cui vive come il suo mondo dove trova un riparo sicuro e la pappa sempre disponibile. Ben diversa è la territorialità del cane che difende il suo territorio e il suo amico umano perché si sente parte integrante della casa e del nucleo familiare.
I gatti sono più abitudinari e non si pensa che possano percorrere centinaia di chilometri per far ritorno a casa. Ma invece succede, anche se con meno frequenza rispetto ai cani, ma è un evento che se pur raro si verifica.
La protagonista della storia è Holly che compie da sola un viaggio di 300 chilometri percorsi in 62 giorni per tornare a casa. Holly, una gattina di quattro anni, si era recata assieme ai suoi amici umani per qualche giorno a Daytona Beach, distante 300 chilometri da casa sua, sempre in Florida. Una notte quei giorni di vacanza si erano trasformati per la gattina Holly in un vero incubo perché, spaventata da dei fuochi di artificio esplosi sulla spiaggia, era scappata e a nulla erano valse le ricerche disperate di Jacob e Bonnie Richter, i suoi amici umani.
Le ricerche si erano protratte per diversi giorni, ma senza esito e alla fine i due sconsolati padroni della gattina si erano rassegnati ad averla persa per sempre. Ma, fortunatamente, avevano fatto i conti senza la tenacia e la voglia di tornare a casa di Holly che, si potrebbe dire un po’ misteriosamente, dopo 62 giorni ricompare nel giardino dei vicini di casa di Jacob e Bonnie Richter, stremata, pelle e ossa, e senza nemmeno la forza d proferire un Miao.
Barb Mazzola, il buon vicino di casa, ha preso Holly e ha pensato bene di portarla dal veterinario che, grazie al microcip, è riuscito a rintracciare i padroni di Holly che hanno potuto così riabbracciare la loro amata gattina.
Una storia a lieto fine a fronte di tante altre che, purtroppo, hanno invece una fine ben peggiore. Non è nemmeno detto poi che i gatti che cercano di tronare a casa non possano essere più di quanti in effetti riescono nell’impresa.
Rispetto ai cani, i gatti sono esposti a pericoli maggiori, hanno meno dimestichezza sul modo di attraversare la strada, per esempio, soprattutto poi se sono sempre vissuti in casa. Un cane, di solito, si sa destreggiare meglio, mentre per i gatti la situazione è decisamente più complicata.
Resta comunque un mistero su come questi amici dell’uomo riescano a trovare la strada di casa anche da distanze per loro molto impegnative. L’istinto che li spinge a intraprendere il viaggio di ritorno con estrema determinazione e a costo di grandi sofferenze è sicuramente molto forte, ma come questo poi diventi possibile è un vero mistero.
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